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domingo, 28 de noviembre de 2010
Donne di Sabbia - 2011
Próximamente: febrero 2011, Florencia, Italia, en el Salone dei Cinquecento en PALAZZO VECCHIO, con invito del Consiglio Comunale del Ayuntamiento de FLORENCIA
sábado, 27 de noviembre de 2010
Italia
Donne di sabbia
Consulta dell'associazionismo
culturale vittoriese, 2010
Advertising for a theatrical performance,
a documentary about violence near the
Mexico-United States border.
For the International Day for the Elimination
of Violence against Women.
Consulta dell'associazionismo
culturale vittoriese, 2010
Advertising for a theatrical performance,
a documentary about violence near the
Mexico-United States border.
For the International Day for the Elimination
of Violence against Women.
Marisela Ortiz Rivera nella “città che uccide le donne”
“È il coraggio con cui la vittima affronta, nel momento estremo, una morte indegna a liberarci di volta in volta dalla paura”
(Sergio Gonzáles Rodríguez in “Ossa nel deserto”)
Ci sono donne che rischiano ogni giorno la vita e quella dei loro famigliari per la battaglia in favore dei diritti umani. Donne che fanno della ricerca di verità e giustizia un obiettivo, uno stile di vita, uno modo di essere. Donne che, per quanto siano coraggiose e tenaci, possono continuare la loro battaglia soltanto se noi ci accorgiamo di loro e puntiamo il dito contro chi le vuole mettere a tacere, magari per sempre.
Una di queste donne coraggio si chiama Marisela Ortiz Rivera. È messicana e vive a Ciudad Juárez, l’ormai tristemente famosa “città che uccide le donne”. Dal 1993, in questa città si contano più di 1.300 donne uccise e centinaia di donne sparite. I corpi vengono spesso ritrovati irriconoscibili nel deserto, nudi, violati, straziati dalle torture subite, anche mutilati. Corpi di giovani donne, anche bambine. Corpi che testimoniano l’assoluta sofferenza di queste donne, rapite, più volte torturate, violate, uccise e buttate.
Marisela Ortiz Rivera
Un incubo quotidianamente alimentato dall’incapacità, negligenza e mancanza di volontà da parte delle istituzioni statali e federali di indagare i casi, di sottoporre alla giustizia i colpevoli, di assicurare il diritto al risarcimento dei familiari delle vittime e adottare misure efficaci perché le donne di Ciudad Juárez siano sicure nella loro città.
Attivisti contro i femminicidi minacciati di morte
Marisela Ortiz Rivera, psicologa e maestra, è presidente dell’associazione “Nuestras hijas de regreso a casa” (Perché le nostre figlie tornino a casa), che a Ciudad Juárez si batte perché sia fatta luce sui casi di femminicidio. L’associazione da anni denuncia l’incapacità dello Stato di far fronte al suo obbligo di garantire giustizia e supporta le famiglie delle vittime.
Gli attivisti dell’associazione sono spesso oggetto di minacce di morte. Amnesty International, e altre associazioni che si adoperano per la tutela dei difensori dei diritti umani nel mondo, più volte hanno lanciato delle azioni urgenti per chiedere alle autorità messicane garanzie per la sicurezza personale degli attivisti dei diritti umani a Ciudad Juárez, tra di loro anche Marisela.
Attualmente Marisela Ortiz Rivera esce di casa solo se scortata da agenti di polizia. Nel novembre 2009 è stato ucciso in circostanze poco chiare un giovane attivista di “Nuestras hijas de regreso a casa”, era il genero di Marisela.
Marisela Ortiz Rivera è in Italia in questi giorni per portare la sua testimonianza e raccogliere solidarietà. Ricordiamo che il suo coraggio e la sua tenace dedizione alla causa contro i femminicidi sono stati riconosciuti anche da enti e associazioni italiane. Per esempio, il Comune di Torino ha insignito Marisela della cittadinanza onoraria, e il Comune di Firenze le ha riconosciuto il Giglio d’Oro.
“Donne di Sabbia”, spettacolo teatrale di testimonianza e denuncia
Donne di Sabbia
Sabato 20 novembre Marisela era a Milano, alla biblioteca Calvairate, ospite d’onore della 50ma rappresentazione teatrale di “Donne di Sabbia”, spettacolo patrocinato da Amnesty International.
“Donne di Sabbia” è un’associazione formata da donne del torinese che mettono in scena l’omonimo spettacolo, e a cui fa capo l’instancabile Monica Livoni. Si tratta di un’intensa testimonianza sui femminicidi di Ciudad Juárez. Il ricavato degli spettacoli è devoluto a sostegno dei progetti di “Nuestras hijas de regreso a casa”. È uno spettacolo assolutamente coinvolgente.
Nell’occasione Marisela Ortiz Rivera ha ringraziato “Donne di Sabbia” per il lodevole e importante supporto, e ha ringraziato tutte le associazioni che in Italia le sono di sostegno, tra cui Amnesty International. Era evidentemente commossa. Ha ricevuto un lungo e caldo applauso dal pubblico, che le ha fatto molte domande sulla sua attività in difesa dei diritti delle donne e la situazione attuale a Ciudad Juárez.
Ciudad Juárez oggi
Marisela Ortiz Rivera denuncia che lo Stato non sta facendo, attualmente, ancora nulla per far fronte ai suoi doveri di rendere giustizia alle vittime, di porre fine all’impunità identificando e giudicando i colpevoli. Anzi fa presente che la situazione negli ultimi anni è peggiorata, e va purtroppo peggiorando.
Nel 2010 sono state uccise 300 donne, una donna ogni 29 ore. Marisela usa più volte la parola guerra per descrivere la situazione di una città con una popolazione di circa un milione e mezzo di abitanti. Le vittime sono ragazze giovani, spesso lavoratrici nelle maquiladoras, fabbriche di assemblaggio, soprattutto statunitensi, che sfruttano il basso costo della manodopera messicana. Sono donne povere, sole e che possono facilmente sparire senza troppo “chiasso”.
Marisela Ortiz Rivera spiega che ogni giorno a Ciudad Juárez chiudono 7 attività commerciali. Se un tempo le strade erano trafficate e piene di gente, ora sono vuote, e le maquiladoras a causa della globalizzazione chiudono. La gente lascia la città, ostaggio di una guerra tra i due più importanti cartelli della droga, quelli di Sonora e di Juárez.
Tra il pubblico c’è chi non riesce a comprendere come è possibile che centinaia di donne vengano uccise e non si faccia nulla per ricercare i colpevoli. Si chiede chi in effetti uccida le donne. Come sia possibile che succeda tutto questo, dato che il Messico è un Paese di diritto.
Questo il punto. Il Messico ufficialmente è definito Paese di diritto. Sicuramente il Messico a livello internazionale si è fatto promotore di molte iniziative a favore dei diritti umani, tra le quali la costituzione del Tribunale Penale Internazionale. E questo è un fattore senz’altro positivo che viene riconosciuto al Paese. Ma a livello interno gli impegni sottoscritti nei trattati internazionali non vengono mantenuti.
La debolezza del sistema nel garantire giustizia ed equità in Messico è stata denunciata da tempo sia a livello nazionale che internazionale. Già nel 2002 il Relatore speciale delle Nazioni Unite sull’indipendenza dei giudici e avvocati dichiarava: “Sembra che impunità e corruzione siano continuate, anziché essere combattute. Qualsiasi cambiamento o riforma non risulta nei fatti”.
È come se tutti gli aspetti negativi del Messico si catalizzassero a Ciudad Juárez, Paese di frontiera con gli USA. Crogiolo della violenza portata dai cartelli della droga dove pare, tra l’altro, che gli adepti amino organizzare festini satanici con belle ragazze che diventano vittime sacrificali. Dove i nuovi membri devono dimostrare di valere, e la prova è probabilmente quella di sapere torturare, uccidere e mutilare. Probabilmente lo devono dimostrare mostrando il capezzolo di una donna come prova.
Ciudad Juárez è ostaggio di una cultura machista che fa della donna un oggetto, e non soggetto di diritti. Ostaggio dell’abominevole mercato degli snaff movies, video di stupri, torture e omicidi reali che negli Usa vengono venduti a settanta, centomila euro.
Ostaggio della corruzione del sistema politico, giudiziario ed economico, dove le indagini se iniziate non vengono portate a termine, o sono depistate, e dove a volte vengono accusati innocenti, “capri espiatori” per tranquillizzare la cittadinanza.
Ciudad Juárez dove gli agenti di polizia sono a volte non solo conniventi, ma anche gli stessi autori di stupri, torture e femminicidi. Ciudad Juárez dove l’esercito, inviato per porre un freno alla violenza, invece la riproduce violando a sua volta.
Chi denuncia e dice la verità rischia la vita
Si può ben comprendere come in una situazione del genere sia molto pericoloso denunciare gli abusi e raccontare la verità. Una pericolosità testimoniata anche dal fatto che il Messico rimane il Paese più pericoloso per i giornalisti: 13 sono stati uccisi nei primi nove mesi del 2010 per aver scritto troppo, o scritto quello che non dovevano.
La stampa ufficiale e i media sostengono generalmente la verità del governo, che tenta di far passare i femminicidi come crimini esclusivamente legati al narcotraffico. Si vuole tranquillizzare la popolazione facendole credere che tutte le donne uccise appartengano in qualche modo al mondo del crimine, e che chi conduce una vita onesta non ha nulla da temere. Per questo motivo le associazioni come “Nuestra hijas de regreso a casa” vengono accusate di infangare senza motivo il nome della città. Ma a Ciudad Juárez troppo spesso le donne vengono uccise in quanto donne.
Marisela Ortiz Rivera, la sua famiglia e i membri di “Nuestras hijas de regreso a casa” ogni giorno lottano sfidando tutto questo, cercando tra l’altro di ridare speranza e fiducia ai figli delle vittime. Una lotta quotidiana che non può fare a meno del supporto di altre donne, uomini, istituzioni che, lontani da Ciudad Juárez, possono senza troppi rischi puntare il dito, denunciare, sollecitare giustizia.
Come del resto ha fatto la Corte Interamericana nel novembre 2009 emettendo una sentenza sull’emblematico caso denominato “Campo di cotone”, dal luogo dove nel 2001 sono stati ritrovati i corpi di 5 ragazze, alcune minorenni. Si è trattato di una sentenza storica in cui la Corte ha denunciato il Messico per inadempienza e lo ha sollecitato a intraprendere una serie di attività per far fronte ai suoi impegni. A oggi, però, lo Stato rimane inadempiente.
jueves, 25 de noviembre de 2010
Villa Mercedes, Argentina
PLAZA SAN MARTIN , VILLA MERCEDES- 25 de Noviembre- Evento por el Día Internacional de la NO VIOLENCIA hacia la MUJER
MUJERES DE ARENA UNA OBPLAZA SAN MARTIN , VILLA MERCEDES- 25 de Noviembre- OBRA TESTIMONIAL SOBRE LOS FEMINICIDIOS OCURRIDOS EN CIUDAD JUAREZ MEXICO.
Los femicidios son la culminación de la violencia basada en las relaciones desiguales de poder entre mujeres y hombres, que también ha sido denominada como “terrorismo sexista”, por el efecto paralizante y destructor que tiene no sólo sobre las víctimas y sus familiares, sino sobre todas las mujeres.
El tema del femicidio, que se viene cometiendo desde hace más de 17 años en Ciudad Juárez, y que ha cobrado la vida de más de 600 niñas y mujeres secuestradas, violadas, torturadas y asesinadas; además de un saldo de aproximadamente 700 desaparecidas.
MUJERES DE ARENA
AUTOR: HUMBERTO ROBLES
INTERPRETES:
ADELA FERNANDEZ
FRESIA INSUA
SILVINA ZAVALA
MUSICOS:
DIEGO SACHEZ
NICOLAS AGUILERA
DIRECCION :
CECILIA LUCERO
La Casquivana Teatro
Viernes, 19 de noviembre · 20:30 - 23:30
Lugar IFDC VM - 9 DE JULIO 1147
VIOLENZA. Marisela Ortiz Rivera torna in Italia per raccontare ancora del femminicidio a Ciudad Juarez (Messico)
Categorizzato | VIOLENZA
Pubblicato il 16 novembre 2010 da redazione
(Milano/Torino) Due importanti appuntamenti, uno a Milano, il 20 novembre, e l’altro a Torino, il 21, per un aggiornamento sul femminicidio che si consuma a Ciudad Juarez e per conoscere/rivedere una donna coraggiosa come Marisela Ortiz Rivera, presidente dell’associazione “Nuestras hijas de regreso a casa” di Ciudad Juarez (Messico), che a Torino, alle ore 15,00 del 21 novembre, presso il Museo Diffuso della Resistenza, Corso Valdocco 4/A, porterà la sua testimonianza contro i femminicidi in Messico. “Ni una más” “Non una morta in più!!! E’ chiedere molto?”. La Circoscrizione 1 di Torino, Amnesty International, Sur, Donne di Sabbia, Donne in Nero, Casa delle Donne di Torino, Ass. Almaterra, Libera, Acmos, Il Salvagente, Antropocosmos, Urzene Teatro invitano la cittadinanza all’incontro con Marisela Ortiz Rivera, che racconterà come dal 1993 a Ciudad Juárez, città di frontiera tra Messico e Stati Uniti, oltre 900 donne, adolescenti e bambine, sono state assassinate secondo lo stesso rituale: rapimento, tortura, sevizie sessuali, mutilazioni, strangolamento. Inoltre, sono più di 1000 i casi di donne scomparse e non ritrovate a Ciudad Juarez e nella regione di Chihuahua. Noto come “femminicidio” questo fenomeno è diventato la più vergognosa violazione dei diritti umani nella storia del Messico degli ultimi anni.
Il clima di impunità continua a crescere senza che al momento siano state compiute azioni concrete per mettere fine a questa situazione e mentre le autorità messicane occultano la gravità dei fatti, nuovi corpi straziati di donne vengono ritrovati a un ritmo crescente. Nell’occhio del ciclone per la sua negligenza e incompetenza, la polizia messicana ha cercato di placare le proteste dell’opinione pubblica trovando dei capri espiatori, persone che hanno confessato la loro colpevolezza sotto tortura. Non solo la polizia non è riuscita a fermare il “femminicidio”, ma si è anche resa colpevole di questi gravi abusi.
Oggi Marisela Ortiz Rivera, è un simbolo della lotta contro l’impunità del femminicidio a Ciudad Juarez.
Presidente e co-fondatrice dell’Associazione “Nuestras Hijas de regreso a casa”, ha ricevuto varie onorificenze tra cui la cittadinanza onoraria del Comune di Torino e il Giglio d’Oro del Comune di Firenze, per il suo irriducibile e intenso impegno nella denuncia e nell’appassionata opposizione contro i crimini.
Marisela sarà presente inoltre, il 20 novembre a Milano alle ore 10,30 presso la Biblioteca Calvairate, Via Laura Ciceri Visconti 1, in occasione rappresentazione teatrale contro i femminicidi in Messico, “Donne di Sabbia”, testimonianze di donne di Ciudad Juarez” (giunto alla sua 50a replica), promosso da Donne di Sabbia e Amnesty International, cha seguito il caso di Marisela con diverse azioni urgenti in quanto è stata più volte in pericolo di vita a causa della sua attività in difesa dei diritti delle donne.
“Donne di Sabbia” è uno spettacolo teatrale di testimonianza e denuncia dei femminicidi di Ciudad Juarez, Messico. E’ stato creato e messo in scena con lo scopo di divulgare la terribile realtà che colpisce da 17 anni questa città di frontiera: sono più di 900 le donne assassinate e più di mille quelle scomparse dal 1993. La rappresentazione ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International, cha seguito il caso di Marisela con diverse azioni urgenti in quanto è stata più volte in pericolo di vita a causa della sua attività in difesa dei diritti delle donne.
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Simona Fontana – Ufficio stampa Amnesty International Lombardia – www.amnestylombardia.it – s.fontana@amnesty.it
Donne di Sabbia: mll2000itza@libero.it
(Delt@ Anno VIII, n. 222 del 17 novembre 2010)
Mar de Arena - Santiago de Chile
PRISMAS - Festival Permanente de Creación Latinoamericana. Mar de Arena - Jean Angelus Pichardo, basada en Muejeres de Arena, con texto de Antonio Cerezo y Humberto Robles. 30 noviembre Sala 1 GAM 19.30 horas Santiago, Chile. Nuestro granito de arena contra la injusticia y la impunidad.
Entrevista al elenco - Valencia, España
Todos los lunes de 18.00 a 19:00 en Radio Klara 104.4 FM
Presenta: Alicia
Selección Musical: Isaac (EL DORADO-MAE)
Colaboración Especial: FREE-KA
Ayer fue un día muy especial en LA MALA REPUTACIÓN. Recibimos en Radio Klara a integrantes del grupo de lecturas dramatizadas de Teatreliana que este miércoles representan en Xirivella la obra coral 'Mujeres de arena', denunciando el feminicidio de Ciudad Juarez.
La obra se representará el miércoles a las siete en el auditorio de Xirivella.
http://www.ivoox.com/mala-reputacion-stop-a-violencia_md_437941_1.mp3
Monterrey, Nuevo León
HOY 25 de noviembre Dia de NO a la violencia contra la mujer!
HOY es " Mujeres de Arena " De: Humberto Robles a las 7:00 pm en el Aula D, Facultad de Artes Escénicas.
miércoles, 24 de noviembre de 2010
Conmemoran el día contra la violencia machista con Mujeres de Arena - Xirivella, España
" Mujeres de arena". RyA
ROJO Y AZUL
El 25 de noviembre es celebra a todo el mundo el Día Internacional para la Eliminación de la Violencia hacia las Mujeres y con este motivo la Concejalía de la Mujer del Ayuntamiento de Xirivella conjuntamente con la Comissió Dona, han preparado un programa de actividades de concienciación y sensibilización. Integran la Comisión Mujer todos los grupos de mujeres de Xirivella, y también colaboran en la programación el IES Gonzalo Anaya y su AMPA, así como la empresa Barclays.
Las actividades empezaron el domingo 21 con la Campaña de sensibilización contra la Violencia verdaderos las Mujeres aprovechando el mercadillo de la avenida de la Constitución.
El miércoles, a partir de las 18 horas, una manifestación recorrerá el municipio saliendo desde la puerta del Ayuntamiento, y a continuación, a las 19.30 horas, en el Teatro-Auditorio Municipal, el grupo Teatreliana hará la lectura dramatizada de la obra Mujeres de arena, de Humberto Robles, obra de teatro documental sobre los múltiples asesinatos de mujeres en Ciudad Juárez (México).
El jueves, a las 12 horas, en la plaza central del Gran Turia, tendrá lugar un acto conmemorativo del Día Internacional contra la Violencia de Género, organizado por Dones Túria, el Centro Comercial Gran Turia y el Ayuntamiento de Xirivella.
Y ya la semana siguiente, el día 30 de noviembre, José M. Gómez Villora, juez del Juzgado núm. 1 de Valencia de Violencia contra la Mujer realizará una charla coloquio “Reflexión sobre los 5 años de la Ley Integral”.
Además, alrededor de esta celebración también se realizarán actividades dirigidas a los alumnos de los institutos, en concreto charlas para los alumnos de 4º del ESO de los dos institutos, y una charla coloquio a cargo de Rosa Guiralt, fiscal delegada de Violencia de Género, dirigida al alumnado de bachillerato, el AMPA y docentes del IES Gonzalo Anaya.
lunes, 22 de noviembre de 2010
Dia Mundial contra de la Violència de Gènere - Xirivella, España
El Dimecres 24 de Novembre, seguint amb la tradició a Xirivella, la “Comissió de la Dona” (Regidoria de la Dona, Tècnica d’Igualtat i associacions de dones de Xirivella) organitzaran una manifestació al nostre poble, pels carrers principals i acabant al Ajuntament, finalitzant amb la lectura de un manifest contra de la Violència de Gènere. També es realitzará una obra de teatre al Auditori Municipal anomenada “Mujeres de Arena”.
Alcalá de Henares, España, 2011
MUJERES DE ARENA, EN MARZO EN ALCALÁ DE HENARES.
PROYECTO DE APOYO A LAS MUJERES DE CIUDAD JUÁREZ IMPULSADO POR "SIN ELLAS NO ESTAMOS TODOS".
PARA QUE SUS VOCES Y SU MEMORIA NUNCA SE APAGUEN.
PARA QUE SUS NOMBRES SIGAN VIVOS, POR ELLAS, PORQUE NO PARAREMOS HASTA ENCONTRARLAS Y DEVOLVERLAS SANAS Y SALVAS DE REGRESO A CASA...
RESERVA TU ENTRADA.
Río Grande, Tierra del Fuego, Argentina
27 DE NOVIEMBRE, CASA DE LA CULTURA, 21:30 HS, ENTRADA LIBRE Y GRATUITA.
MUJERES DE ARENA, DE HUMBERTO ROBLES.
UNA CO PRODUCCION DE PALO DE PISO Y TALLER MUNICIPAL DE TEATRO
MUJERES DE ARENA, DE HUMBERTO ROBLES.
UNA CO PRODUCCION DE PALO DE PISO Y TALLER MUNICIPAL DE TEATRO
viernes, 19 de noviembre de 2010
Valencia, España
Sábado 27, 20:00h. Café Cultural Rayuela del Centro Municipal Polivalente de Isaac Peral
II Noche Rayuela especial con visión de género con la acción teatral "Mujeres de arena", basada en la obra de Humberto Robles.
jueves, 18 de noviembre de 2010
miércoles, 17 de noviembre de 2010
Milano: rappresentazione teatrale "Donne di sabbia, testimonianza di donne di Ciudad Juárez"
Il Gruppo 11 di Milano e Donne di sabbia invitano alla rappresentazione teatrale "Donne di sabbia, testimonianza di donne di Ciudad Juárez".
Interverrà:
Marisela Ortiz Rivera, Presidentessa dell'associazione "Nuestras hijas de regreso a casa" che a Ciudad Juárez si batte per chiedere giustizia dei femminicidi.
I femminicidi a Ciudad Juárez e Chihuahua in Messico continuano.
Sono più di 900 le donne assassinate e più di mille quelle scomparse dal 1993. Il clima di violenza e impunità continua. Donne di Sabbia e Amnesty International si fanno portavoce delle associazioni tra cui Nuestras hijas de regreso a casa, che lottano per chiedere giustizia e risarcimento alle famiglie delle vittime.
Sabato, 20 novembre alle ore 10.30
presso la Biblioteca Calvairate
Via Laura Ciceri Visconti, 1
(mezzi pubblici: 12, 66 , 84, 90, 91, 92, 93)
Per informazioni: gr011@amnesty.it
lunes, 15 de noviembre de 2010
Monterrey
En Ciudad Juárez desaparecen mujeres y no se vuelve a saber más de ellas, a menos que sus raptores decidan hacer aparecer sus cuerpos sin vida y con evidencias claras de haber sido brutalmente torturadas y asesinadas, violadas de manera tumultuaria y arrancadas partes de su cuerpo o quemadas. Es un dolor terrible para esta sociedad. ¿No hay nada que mueva a quienes pueden hacer algo al respecto?
¿Ser mujer y ser pobre es un delito?
En Ciudad Juarez se vive y se percibe el peligro, pero nunca se sabe de el todo que es lo que esta ocurriendo.
Mujeres de Arena es un texto de Humberto Robles
Con:
Liliana de León
Gabriela Arce
Martha Garza
Ivet de la Rosa
Melissa Ortiz
Dirección General: Martha Garza
Facultad de Artes Escenicas, "Aula D"
Praga y Trieste s/n Unidad Mederos Col. Las Torres
Jueves 25 de noviembre de 2010
7:00 pm
¡ENTRADA LIBRE!
Donne di Sabbia - Italia
COMUNICATO STAMPA
“Donne di Sabbia,
testimonianze di donne di Ciudad Juarez”
Rappresentazione teatrale contro i femminicidi in Messico
Donne di Sabbia e Amnesty International presentano, sabato 20 novembre 2010 alle ore 10,30 presso la Biblioteca Calvairate in Via Laura Ciceri Visconti 1 a Milano, la rappresentazione teatrale “Donne di Sabbia, testimonianze di donne di Ciudad Juarez” e l'incontro con Marisela Ortiz Rivera, presidentessa dell'associazione “Nuestras hijas de regreso a casa” (Ingresso gratuito).
“Donne di Sabbia” è uno spettacolo teatrale di testimonianza e denuncia dei femminicidi di Ciudad Juarez, Messico. E’ stato creato e messo in scena con lo scopo di divulgare la terribile realtà che colpisce da 17 anni questa città di frontiera: sono più di 900 le donne assassinate e più di mille quelle scomparse dal 1993. La rappresentazione ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International.
Nel corso della serata interverrà Marisela Ortiz Rivera, simbolo della lotta contro l'impunità del femminicidio a Ciudad Juarez. A sostegno e riconoscimento del suo irriducibile e intenso impegno nella denuncia e nell'appassionata opposizione contro i crimini, Marisela Ortiz Rivera, ha ricevuto varie onorificenze tra cui la cittadinanza onoraria del Comune di Torino, e il Giglio d'Oro del Comune di Firenze.
Amnesty International ha seguito il suo caso con diverse azioni urgenti in quanto è stata più volte in pericolo di vita a causa della sua attività in difesa dei diritti delle donne.
Amnesty International, Premio per la Pace nel 1977 e Premio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani nel 1978, si occupa da quasi 50 anni della denuncia delle violazioni dei Diritti Umani e della difesa delle persone che sono vittime di tali violazioni in tutto il mondo.
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Simona Fontana – Ufficio stampa Amnesty International Lombardia
www.amnestylombardia.it
s.fontana@amnesty.it
Donne di Sabbia: mll2000itza@libero.it
Spettacolo Teatrale
DONNE DI SABBIA
Testimonianze di donne di Ciudad Juárez
Drammaturgia: Humberto Robles
Traduzione:Monica Livoni Iarco
In scena: Giuliana Bevilacqua, Adelaide Colher Pereira, Oriana Fruscoloni, Monica Livoni Iarco, Anna Ottone, Patrizia Papandrea
Suoni:Gianfranco Mulas
Testi di: Antonio Cerezo Contreras, Denise Dreser, Malù Garcia Andrade, Marìa Hope, Marisela ortiz Rivera, Eugenia Muñoz e Juan Rìos
Cinque attrici rappresentano in 10 scene il dolore e la costernazione di madri, sorelle, cugine che piangono la scomparsa delle loro figlie.......
Scarica il pdf,qui a fianco, con la scheda dello spettacolo
Ogni eventuale guadagno verrà devoluto all'associazione "Nuestras hijas de regreso a casa", organizzazione messicana dei parenti delle vittime che lotta contro l'impunità e che da sostegno concreto agli orfani del femminicidio.
Per informazione sullo spettacolo “Donne di Sabbia”,
contattare Monica Livoni Larco all’indirizzo
e-mail: mll2000itza@libero.it
Telefono: 011 387503
Spettacolo Teatrale
DONNE DI SABBIA
Testimonianze di donne di Ciudad Juárez
Drammaturgia: Humberto Robles
Traduzione:Monica Livoni Iarco
In scena: Giuliana Bevilacqua, Adelaide Colher Pereira, Oriana Fruscoloni, Monica Livoni Iarco, Anna Ottone, Patrizia Papandrea
Suoni:Gianfranco Mulas
Testi di: Antonio Cerezo Contreras, Denise Dreser, Malù Garcia Andrade, Marìa Hope, Marisela ortiz Rivera, Eugenia Muñoz e Juan Rìos
Cinque attrici rappresentano in 10 scene il dolore e la costernazione di madri, sorelle, cugine che piangono la scomparsa delle loro figlie.......
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Ogni eventuale guadagno verrà devoluto all'associazione "Nuestras hijas de regreso a casa", organizzazione messicana dei parenti delle vittime che lotta contro l'impunità e che da sostegno concreto agli orfani del femminicidio.
Per informazione sullo spettacolo “Donne di Sabbia”,
contattare Monica Livoni Larco all’indirizzo
e-mail: mll2000itza@libero.it
Telefono: 011 387503
La música actual germina en Chile con los festivales "Prismas" y "Ficus"
Mar de Arena (composición basada en Mujeres de Arena) será interpretada en el Festival Prismas como parte de las actividades de Ficus en Santiago, Chile. El Copiuensamble Vocal dirigido por Carolina Matus la cantará el 30 de noviembre en el Centro Cultural Gabriela Mistral.
... El resultado de este trabajo musical nutre el programa de conciertos de “Prismas”, que contempla obras creadas que varían desde la inspiración en la expansión del universo hasta piezas con textos de poetas y escritores como Elicura Chihualfaf, Vicente Huidobro, Edgar Allan Poe Francisco Pezoa, Jorge Teillier, Antonio Cerezo y Humberto Robles. Leer noticia completa
miércoles, 10 de noviembre de 2010
Mujeres de Arena, últimos días para verla - Guadalajara, Jalisco
Cony De la Cruz
¡Qué alguien voltee sus ojos a Juárez! Se escucha gritar en el escenario, mientras que testimonios de niñas y mujeres brutalmente asesinadas se cuentan en Mujeres de Arena. Entre cartas, poemas y diarios este montaje documental aborda historias de una ciudad llena de crímenes y violencia, donde hay muchas muertas y pocos culpables.
Con dirección de Moisés Orozco, el colectivo Naui Ejekatl (4 vientos) utiliza distintas disciplinas que llevan al espectador a mantener todos los sentidos puestos en la obra. Los medios audiovisuales proyectados en el escenario así como la música en vivo a través del ensamble coral, el piano y las percusiones demuestran que el arte no sólo entretiene, también denuncia.
En entrevista a el farocultural.com Judith Hernández, actriz de la obra, comentó: “Soy mujer, tengo hijos y estoy al tanto de todo lo que ha sucedido en Jalisco, es impotente saber que no tienes que ir a Ciudad Juárez para vivirlo, la violencia está fuertísima, no pretendo que este montaje sirva para impactar a la gente sino que haga la función de abrirle los ojos a la sociedad. El teatro es un maravilloso modo de comunicar, de abrir, de decir así que ¿porqué no hacerlo?”.
“Dicho problema tiene consecuencias y alcances muy grandes; nuestro estado es líder en violencia intrafamiliar, muchas mujeres han muerto, entonces esta situación no es lejana a nosotros. Es necesario que éste y muchísimos temas que tenemos en nuestro país por resolver se hablen, el teatro puede lograrlo de una manera artística y estética” agregó el actor y asistente de dirección Calos Wong.
Con actuaciones de Lucía Cortés, Judith Hernández, Flor Valencia, Gaby Domsal y Luis Carlos Wong Mujeres de Arena termina su cuarta temporada para presentarse este 28 de octubre en el 9º foro Nacional de los Derechos Humanos que se realizará en el ITESO. Te invitamos a vivir y conocer el teatro de denuncia en esta puesta de escena.
Últimas fechas.
En el Ex-convento del Carmen, sala Higinio Ruvalcaba.
Viernes 22 y 29 de octubre.
8:30 p.m.
Dramaturgo: Humberto Robles Dirección: Moisés Orozco
Entrevista con Judith Hernández actriz en Mujeres de Arena - Guadalajara, Jalisco
Bianca Eunice Castillo
En una amena charla con la actriz Judith Hernández, elfarocultural.com tuvo la oportunidad de conocer algunos detalles sobre el montaje Mujeres de arena. La actriz destacó el compromiso social de Humberto Robles, el autor pues dice que después de charlar con él “Vi la ignorancia propia sobre el tema, me pregunté ¿cuánta gente está como yo? Fue muy impactante enterarme cómo está la violencia aquí también”.
Para muestra, Hernández nos mostró un botón, comentó que desde que se dio cuenta de la violencia que sufren las mujeres en nuestro país y que en muchos de los casos las llevan a la muerte se ha dado a la tarea de investigar sobre el problema en Jalisco, así se enteró de que hasta marzo: “nuestro estado llevaba el primer lugar en casos de violencia contra las mujeres”.
Así que al contrario de lo que pudiera pensarse, no sólo es Ciudad Juárez el foco del problema, sino que se ha generalizado.
Señaló que el grupo Naui Ejekatl (4 vientos) concluyó que “ya es hora de abrir los ojos ante la violencia contra las mujeres y el machismo que se vive en Jalisco, es tiempo de crear conciencia, de sensibilizarnos ante este problema”.
Con Mujeres de Arena se busca generar la cultura de la denuncia, de que la gente se de cuenta que la violencia de género no es “natural” o “normal”.
La obra se estrenó el 23 de febrero en el Museo de la Ciudad. Esta es su cuarta temporada, la reacción del público ha sido extraordinaria, a pesar de que no van a ver una obra “bonita”; la actriz dijo: “he visto mucha gente que llora. Quizá porque te confrontas con situaciones propias. Hemos recibido muchos testimonios de gente que ha querido cambiar su estilo de vida después de apreciar este montaje”.
Mujeres de Arena recopila textos de Denise Dresser, una carta de Eugenia Muñoz, un poema de Antonio Cerezo Contreras, preso de conciencia en un penal de alta seguridad, la carta muy descriptiva y sensible de Malú García Andrade, hermana de Lilia Alejandra, desaparecida y asesinada como muchas.
Moisés Orozco, el director “la adaptó para que fuera más digerible en teatro, que fuera más visual” explicó la actriz.
La obra se apoya en un video de Rigoberto González y el grupo Nierika hizo música ex profeso para esta puesta en escena.
León, Guanajuato
Las actrices leonesas Julieta Escobar, Isaura Martínez, Karen Mota y Natyeli Guevara (becaria del Instituto Cultural de León) estrenan esta puesta en escena dirigida por Israel Araujo, con el libreto de Humberto Robles, quien aborda desde un modo de teatro documental la tristemente célebre oleada de asesinatos y desapariciones de mujeres en Ciudad Juárez, donde las víctimas dan su testimonio.
Teatro María Grever
20:00 hrs.
Dirección: Alvaro Obregón
217, Centro
Tel. 716-4301
Admisión gratuita
Función del 7 de noviembre
León, Guanajuato
martes, 9 de noviembre de 2010
XV Encuentro Teatral con la Muerte 2010
ENCUERARTE
Red de Encuentros de Arte
Agrupación Teatral Utopía Urbana, la Sociedad del Tercer Teatro y Desarrollo Integral Comunitario de Iztacalco A.C.
Presentan
XV Encuentro Teatral con la Muerte 2010.
Homenaje a Susana Jones
Incansable promotora del Teatro Comunitario.
Del 5 al 14 de noviembre del 2010.
Miércoles 10 Noviembre
18 hrs. Mujeres de arena de Humberto Robles. Dirección Claudia Aguirre. Grupo El Otro Teatro.
lunes, 1 de noviembre de 2010
Entrevista - Guadalajara
Platicamos con el elenco de la obra "Mujeres de Arena" y nos contaron sobre este montaje, lo que vivieron al montarlo y el porqué de hacer esta obra con una temática tan fuerte que refleja nuestra realidad
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